Dal foglio bianco al primo esperimento
È nato per risolvere un mio problema reale in laboratorio: colture con tecniche diverse e riproducibili, ma senza
spendere un patrimonio.
L’ho progettato da zero: meccanica, elettronica e software, integrando tutto in un unico sistema
pensato per lavorare per giorni in autonomia.
Movimento ibrido: rotazione continua + basculamento controllato per imitare micro-ambiente fisiologico e
migliorare scambio di massa nelle colture 3D/organoidi.
Architettura modulare in SolidWorks con telai in materiale compatibile con incubazione, cinematica rigida,
giunti e supporti sostituibili per diversi formati (vials, flask, chamber custom).
Cuore elettronico su ESP32: controllo in tempo reale, logging e comunicazione; driver stepper per due
assi indipendenti, sensori di stato per sicurezza e ripetibilità.
Sensori integrati: temperatura ambiente/incubatore, CO₂ (interfacciabile), lettura RPM e angolo;
il sistema reagisce agli scostamenti mantenendo parametri di processo costanti.
Interfaccia utente essenziale con encoder e display: preset di protocollo, avvio rapido, pausa,
resume e diagnostica; pensato per guanti e spazi stretti.
Software a macchina a stati: avvio, calibrazione, run, fault e shutdown; facile da estendere con nuovi
profili di movimento o strategie di controllo closed-loop.
Validazione iniziale con sensori esterni: temperatura e CO₂ tracciate per ore, drift contenuto, vibrazioni
ridotte grazie a bilanciamento e profili di accelerazione dolci.
Prototipazione iterativa: stampa 3D per housing e staffe, test rapidi, poi parti critiche irrigidite
con inserti e cuscinetti adeguati per eliminare giochi e risonanze.
Sicurezza prima: watchdog, limiti software sugli assi, protezioni termiche e routine di ritorno in posizione
sicura in caso di allarme o blackout.
Dati utili, non solo numeri: logging su SD e in cloud per analisi post-run (Python/MATLAB) e comparazione tra
protocolli; ogni prova diventa riutilizzabile.
Cosa ho imparato: dividere tutto in fasi chiare (design → prototipo → validazione → raffinamento),
misurare ogni ipotesi e documentare le decisioni tecniche.
Cosa viene dopo: profili di shear controllato, firmware con PID adattivo,
e dashboard remota per monitoraggio live.
È stato il progetto più lungo, impegnativo e costoso che abbia realizzato finora, ma anche quello che mi ha insegnato
di più su come portare avanti sistemi complessi end-to-end.
Dalla ricerca alla prototipazione, pronto a far crescere idee
— non solo cellule.
